NANNA E COCCOLE


LA VIA DELLA NANNA

Uno dei compiti di noi genitori è quello di imparare a far addormentare il nostro bambino...impresa qanto mai ARDUA!...soprattutto da queste parti!.
Ci sono tanti libri in merito, tanti metodi: la mia amata Tracy, Estevil, Brazelton e chi più ne ha più ne metta...
Ma qual è il metodo giusto?
Oramai sono sempre più convinta che un libro magico non esista in tal senso, e che purtroppo non esiste nessun libretto delle istruzioni che si ad hoc per ogni pargoletto!...ogni bambino è a sè, e ogni genitore deve cercare di capirlo, rispettare la sua natura, agire d'istinto e di accompagnarlo nella strada che lo porti verso la via del sonno.
Quando dico accompagnorlo mi figuro un genitore che tiene per mano il suo bambino proprio come nella foto qui a fianco!.
Il momento della nanna è un momento delicato, ed i bambini hanno spesso paura di abbandonarsi al sonno, è per questo che dobbiamo rassicurarli, fargli capire che ci siamo, non imponendo il pisolino, ma facendogli capire con dolcezza che è un momento grazie al quale lui potrà riposarsi e poi potrà di nuovo giocare o riabbracciare mamma e papà.
La via della nanna, almeno per noi, è stato un viaggio molto lungo, e con qualche difficoltà.
Abbiamo iniziato il viaggio introducendo la ROUTINE DELLA NANNA, i bambini sono abitudinari e devono sempre sapere così li aspetta, così piano, piano, giorno per giorno abbiamo sempre ripetuto gli stessi gesti che accompagnano il pisolino o la nanna notturna, e ora che il pupo ha quasi 14 mesi è carino che se saltiamo un passaggio lui ce lo fa subito notare!.
Per noi la routine consiste nel vedere dalla finestra se è notte o giorno, motivando il motivo del pisolino, poi salutiamo tutti gli amici e gli diamo la buona notte, leggiamo un libro, solitamente sempre lo stesso, lui lo adora!, poi ci mettiamo nel lettino e salutiamo gli altri amici (ovvero gli animali che sono disegnati nei paracolpi), e poi si fa la nanna... La sera prima di metterlo nel letto si prende (aimè da pochi giorni un biberon di latte...fino ad una settimana fa lo allattavo io).

E' importante mettere nel suo lettino il bambino quando è sveglio, evitate se potete di farlo addormentare in braccio o sul passeggino...per il suo bene, per la sua autonomia e per il suo senso di sicurezza...Non è bene far addormentare il piccolo in un posto e farlo svegliare da un'altra parte, pensate se voi vi addormentate nel letto  e vi risvegliate sulla cima di un monte ...non vi viene un colpo????, lo stesso vale per i bambini che si sentono disorientati o spaventati.
Quindi adagiatelo nel suo lettino, parlategli dolcemente, fategli sentire una musica rilassante, accarezzatelo o dategli il suo oggetto di transizione (una copertina, il lenzuolo, un orsetto. lo scegliera da solo!) il mio piccolino non ne ha uno vero e proprio ma nel suo lettino con lui c'è sempre un leoncino musicale, a volte la notte quando si sveglia lo accende da solo e si riaddormenta, (ma questo è successo rare volte purtroppo!).
Sapete mio figlio è difficile che dorma la notte!, purtroppo a volte sta sveglio per ore ed ore...il problema non è farlo addormentare ma farlo continuare a dormire!.
L'altra accortezza che cerco di avere è quella di non fargli fare giochi troppo vivaci prima di andare a letto, lui il bagnetto lo fa prima di cena, ma se il vostro pupo lo gradisce provate a farglielo prima di andare a letto.



LE FASI DEL SONNO




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Consiglio vivamente a tutti i genitori di rispettare questa regola. Il segreto sta nell'osservare il vostro piccolino, e ovviamente di imparare a conoscerlo giorno per giorno!, e imparare a seguire i suoi ritmi naturali.
Noi all'inizio facevamop difficoltà a capire il momento esatto in cui era più giusto mettere a nanna il pupo, ma poi, memore della lettura di Tracy....ho applicato questa regola, e devo dire che da allora non l'ho mai abbandonata!.

Quando dico Tracy, mi riferisco a Tracy Hogg, nel suo Linguaggio segreto dei neonati, parla di tre stadi del sonno:
  1. L'Attimo: quando il bambino inizia ad avere sonno purtroppo non può diverlo a voce, ma ve lo farà capire inviandovi dei segnali, a seconda dei loro mesi potranno: perdere la concentrazione - grattarsi il viso, o toccarsi gli occhi - perdere interessi per i giochi e inarcare la schiena all'indietro- inciampare quando camminano... ma il segnale comune alle varie fasi di crescita è lo SBADIGLIO!. Cercate di mettere a letto il bambino appena vi accorgete del primo sbadiglio, al massimo al terzo, ma se non lo farete il bambino inizierà a piangere invece di passare alla fase successiva.
  2. La zona: il bambino assume uno sguardo fisso che dura 3-4 minuti, ancora i suoi occhi sono aperti.
  3. Lasciarsi andare: lentamente il bambino chiuderà gli  occhi e la testa gli cadrà avanti o di lato, poi li riaprirà, e di nuovo li chiuderà, tutto questo avverrà per un pò di volte, fino a che non si abbandonerà completamente nel mondo dei sogni.





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